Condotta ell'era in ceppi al suo destin tremendo Col figlio sulle braccia, io la seguia piangendo. Infino ad essa un varco tentai, ma invano, aprirmi Invan tentò la misera fermarsi e benedirmi! Ché, fra bestemmie oscene, pungendola coi ferri, Al rogo la cacciavano gli scellerati sgherri Allor, con tronco accento, "mi vendica" sclamò Quel detto un'eco eterno in questo cor, in questo cor lasciò. La vendicasti? Il figlio giunsi a rapir del conte Lo trascinai qui meco Le fiamme ardean già pronte Le fiamme? Oh ciel! tu forse? Ei distruggeasi in pianto Io mi sentiva il core dilaniato, infranto Quand'ecco agl'egri spirti, come in un sogno, apparve La vision ferale di spaventose larve Gli sgherri ed il supplizio La madre smorta in volto Scalza, discinta il grido il grido il noto grido ascolto "Mi vendica" La mano convulsa stendo stringo La vittima nel foco la traggo, la sospingo Cessa il fatal delirio l'orrida scena fugge La fiamma sol divampa, e la sua preda strugge Pur volgo intorno il guardo, e innanzi a me vegg'io Dell'empio conte il figlio Ah, che dici? Il figlio mio, Ah! Mio figlio avea bruciato! Quale orror! Ah! Quale orror! oh quale orror! Mio figlio! mio figlio! Il figlio mio! il figlio mio avea Bruciato! Orror! Quale orror! Quale orror! Sul capo mio le chiome Sento drizzarsi ancor! Drizzarsi ancor drizzarsi ancor