Questa impresa di traslochi che si è presa L'armadio di amore e infedeltà In questa sala d'aspetto senza attesa E non abbiamo la pretesa Di sapere dove andrà Questa campana muta all'Arengario Questa metà divisa in due metà Questo bacio di giuda, questo calvario Questo look da proletario Questa cura di umiltà Queste estensioni senza grilli e primavere Queste sere in autogrill senza di te Queste sfere di cristallo prigioniere Di speranze e di chimere E "vogliam Dio che è nostro re" Questa casa di bambole in ostaggio Di numeri due e di complicità Questo ciclone senza occhio a lungo raggio Questo aprile, questo maggio E questo mese che verrà Non accusare la mia ispirazione Non abusare del mio cuore Così sciupato e guasto E chiuso per ristrutturazione Lungo le rughe della voce Si insinua la desolazione Perché questa canzone È l'ultima cosa che ti scrivo Per dirci addio abbiamo Molto più di un buon motivo Questo museo di arcangeli scacciati Questo cane andaluso senza età Questo trono di re detronizzati Le ossa dei celenterati Questo "que sera sera" Questa lacrima di uomo delle nevi Questa orma della scarpa di barbablù Queste vite eterne tanto brevi Sotto le gonne che sollevi Tra le Americhe e Corfù Questa chitarra cinica e contrita Col suo terzo knock knockin'on heaven's door Questa bocca che sa di buonuscita E di fiele sulla ferita E di "tu che m'hai preso il cuor" Questa auto parcheggiata di trequarti Nel posteggio delle perplessità Questa occhiata che ti spia mentre parti E che sogna di abbracciarti Ma che non ti seguirà Non accusare la mia ispirazione Non abusare del mio cuore Così sciupato e guasto E chiuso per ristrutturazione Lungo le rughe della voce Si insinua la desolazione Perché questa canzone È l'ultima cosa che ti scrivo Non accusare la mia ispirazione Non abusare del mio cuore Così sciupato e guasto E chiuso per ristrutturazione Lungo le rughe della voce Si insinua la desolazione Perché questa canzone È l'ultima cosa che ti scrivo Per dirci addio abbiamo Molto più di un buon motivo