La notte che Rossellina Fece una scena Alla patria potestà E oltre all'attico all'arena Chiese un SUV in proprietà Giù al parco, su una panchina Lui si svegliò E il chiosco di Giosuè Era proprio lì di fianco E con passo stanco Al banco si avvicinò "Ne resta un poco di meno" Sereno gli fece quello E gli servì Con un gesto di routine il solito Goccio di gin Così lui con meraviglia La bottiglia controllò E poi, dato un ciao a Samanta Che lì accanto era di ronda Recuperò L'ambito posto d'onore Da gran socio fondatore E cavaliere di corvè de La tavola rotonda Del caffè di Giosuè E c'era Dafne, petto benigno E Blek macigno col suo collega Che con l'archetto e la sega suona Chopin Marta che è quasi straniera Detta diva dei 2 mondi Paolo T'arriva all'addome Ma c'ha il nome dei grandi: Maldini e Gauguin Associato in società Con tali soci Ciascuno immaginerà Che anche il lavoro non va Che la salute non c'è E pure l'amore non è Non è mai dei più felici E la testa poi accarezza La schiuma di una tristezza Crepuscolar Tra l'ossido quotidiano e le Utopie nel gelo Con l'azzurro arcano del cielo Secondo Raitre E la famosa cazzata Candidamente sparata Da Giosuè Che quando gli fu chiesto Se era mai stato innamorato Con tono da intervista "no" "Signore," disse "no Son stato sempre barista" Accanto a Dafne di sentinella C'è sempre Lella, Bubu l'atleta Il programmatore poeta che legge il Che La carmelitana scalza Coi tacchi a spillo da dieci Matilde Dai pianti greci cugina D'una vicina Della Bertè Associato in società Con tali soci Ciascuno immaginerà Che anche il lavoro non va Che la salute non c'è E anche l'amore non è Non è mai dei più felici Associato in società Con tali soci Ciascuno immaginerà Che anche il lavoro non va Che la salute non c'è E anche l'amore non è Non è mai dei più felici