Scusate, Scusate se questo è un canto sociale Ma io, io, ho un'inclinazione naturale Quando vedo che le cose vanno male Cerco di capirne la ragione Scusate, se poi scavo nella mente Alla ricerca di una nuova soluzione Io non credo in nessuna ideologia Preferisco la libera utopia Il sogno che non ha un'appartenenza E che nessuno Può scoprire con la scienza Per questo mi ritrovo qui a cantare A sudare a ridere a gridare Perché sento Che anche tu non puoi soffrire Un mondo fatto solo di miserie Perché sento Che anche tu non puoi soffrire Un mondo fatto solo di miserie E scusate, Scusate se questo è un canto sociale Ma ho un'inclinazione naturale Quando vedo che le cose vanno male Cerco di capirne la ragione Per i tuoi occhi grandi di bambino Che sanno guardare all'infinito Per le tue mani che si agitano al cielo Per il mio canto e per ogni tuo pensiero E per la terra per l'acqua per la vita E per la dignità che ci rende persone Per il cieco che ha visto l'infinito Io canto e non mi stanco di cantare E mi agito perché l'indifferenza Non possa avere giustificazioni Nè padroni, nè falsi dei o profeti Che fondono con l'odio le ragioni Perché sento che dentro a questa vita C'è un senso profondo di bellezza E tu non devi ucciderla ti prego E si ritorni a dare vita a ogni pensiero Perché sento Che anche tu non puoi soffrire Un mondo fatto solo di miserie Perché sento Che anche tu non puoi soffrire E si ritorni a dare vita a ogni pensiero. Testo e musica: Luca Bassanese e Stefano Florio