Quattordici d'agosto, città semideserta La strada è un vortice d'asfalto Io cammino a testa bassa, uno scontro e ti incontro "Come stai? Cosa fai? Con chi sei?" Andiamo al parco ci sediamo sull'erba bagnata Quattro chiacchiere e vado a casa Ma non vado a casa, prendo il tram, poi mi addormento E mi risveglio non so quando non so dove Ora ricordo, non sono molto distante dal centro C'è un bar aperto a pochi passi dalla stazione Ombre lunghe e nere, un vento d'Africa Le insegne colorate e sopra un cielo infinito e niente più Ombre lunghe e nere, un vento d'Africa La piazza è deserta, i negozi hanno le serrande giù Ombre lunghe e nere, un vento d'Africa In una calma tropicale, tra i lavastrade e le cicale Con passo lento e vagabondo, solo in mezzo al mondo Un'autoradio in lontananza Una luce alla finestra di un palazzo Io siedo solo a cavalcioni su un parapetto Tra grattacieli e distese di cemento Dune catarifrangenti, palme Un chiosco in mezzo a un'oasi di marciapiedi Ombre lunghe e nere, soffia un vento d'Africa Sui tetti delle case, lungo i viali, negli androni e dentro ai bar Ombre lunghe e nere, un vento d'Africa Mi perdo nella noia e nel ricordo, è tutta mia la città Ombre lunghe e nere, un vento d'Africa In una quiete abissale, tra i compro oro e le zanzare Vado in giro nella notte per strade vuote A tu per tu con il mondo