È tardi, spegni la luce e senti il cuore Bussare forte alla porta dei sogni E pensi per un momento A cosa è stato quel giorno E che ne hai fatto di te Se è stato un bene od un male Lasciarsi tutto alle spalle E quanta voglia rimane Di continuare a danzare leggero Sul precipizio del tempo Senti il richiamo degli anni Che avevi messo a tacere Con il cartone e lo scotch Da quelle scatole urla Tua madre da una finestra E tu che non le rispondi Ridono ancora gli amici Dopo una notte di festa E lei l'avresti baciata Il cane a correrti incontro Ma ormai non è rimasto più niente E da lì senti cantare soltanto La malinconia delle cose che restano Voci di una città, silenzi dell'anima Gente che telefona, siamo più soli che mai Eccolo l'uomo di adesso Figlio di quello che è stato Ma lascia stare i rimpianti In fondo cos'è il passato? Solo un bagaglio smarrito Prima di prendere il volo In ogni addio c'è un tramonto In ogni alba un incontro E questo è tutto, lo sai E piangi e ridi se vuoi Riempi le fosse del senno di poi E piangi e ridi se vuoi Riempi le fosse del senno di poi E da lì senti cantare soltanto La malinconia delle cose che restano Voci di una città, silenzi dell'anima Gente che telefona, siamo più soli che mai La malinconia delle cose che restano Gente che telefona, siamo più soli che mai Come sorride il mattino E che rumore fa il treno Mentre ti porta al lavoro Rotola il sole sui tetti Tra le fessure degli occhi Corrono periferie E non andranno perduti I giorni spesi a cercare La meraviglia che c'è Il senso di questa cosa sospesa Nell'infinito presente Il senso di questa cosa sospesa Nell'infinito presente