Io mi chiamo Giovanni e il mio nome è un plurale Ma nonostante questo indizio che mi hanno dato mamma e papà quando sono nato C'ho messo più di vent'anni a realizzare che siamo tantissimi qui dentro E più lo capisco, più mi rassegno allo sgomento Io vado dal pazzologo due volte a settimana A bere da Gino tutti i venerdì sera Mi vedo con gli amici, ma non mi diverto tanto E qualche sera a letto un pochettino piango Io sono una lista di cose da fare Io c'ho trent'anni e non so ancora come diventare Io sono un cercatore che cercava un tesoro E adesso mi ritrovo senza lavoro Io sono nato a Napoli e adesso vivo a Roma A Roma si sta meglio che a Napoli, ma io sto meglio a Napoli E allora questo che vuol dire, che io sto meglio dove non sto meglio? E allora come faccio a capire quando sbaglio? E il mondo è come io me lo metto in testa Un giorno sto nel mare, un altro nuoto in una vasca Un giorno dormo, un giorno mi ricordo Un giorno mi sveglio e un altro giorno sono sordo ♪ Ma chi l'ha detto che un errore è un errore se lo sapevi che era un errore? Ma chi l'ha detto che sognare è meglio che pensare? Ma chi l'ha detto che se dai i soldi ai poveri, allora poi eri buono? Ma chi l'ha detto che se chiedi scusa, io poi ti perdono? Io sono nato in città e voglio vivere in campagna E quello che è nato in campagna vuole vivere in città I cinesi si mangiano i cani, i francesi non si fanno il bidet Quando ormai sono venuto, ti guardo e penso che posso anche vivere senza di te E la mia vita è una sceneggiatura Che non ho scritto io e nemmeno la natura Io voglio una spiaggia bianca nel cervello Pesciolini colorati e barriere di corallo E il mondo è come io me lo metto in testa Un giorno sto nel mare e un altro nuoto in una vasca Un giorno dormo, un giorno mi ricordo Un giorno mi sveglio e un altro giorno sono sordo E il mondo è come tu te lo metti in testa Un pesce sta nel mare e un altro nuota in una vasca Al pesce la vasca gli sembra il mondo E il mare, e il mare e il mare Lo vede sullo sfondo