La giapponese rise con i semi in mano Poi, con un gesto lieve, in aria li gettò Al volo di piccioni che, planando piano Con remiganti aperte al suolo si allargò La piazza di San Marco si fermò un istante Firenze, in primavera, quasi scomparì E rimanesti solo, là, nell'inquietante Primavera dei vent'anni che nell'anima fiorì E andasti ad aspettarla con il cuore in gola E dentro un'emozione antica ti bruciò Sciamavano ragazze fuori dalla scuola Riempiendo quella strada che s'illuminò Di voci, risa, grida, gioventù e richiami Ma la sua voce chiara il nome tuo chiamò Ti corse incontro accesa, ti afferrò le mani Vi guardaste silenziosi e poi forte ti abbracciò E credevate che Sarebbe stato eterno quell'amore Quel fiore non avrebbe mai visto l'inverno Quel giorno non sarebbe mai mutato in sera Per voi sarebbe stata sempre, sempre primavera ♪ Adesso dove sei, bimba d'allora Con i tuoi sedici anni e il tuo sorriso? Chissà se senti che ti pensa in questo autunno Che consuma ora piano Anche il ricordo del tuo viso? ♪ Ma i giovani s'illudono d'essere immortali E che ogni storia duri per l'eternità Non sanno quanti fili, trame occasionali Si tessono o svaniscono in casualità Una stagione muore, un'altra prende il volo Sai quando inizia, non se e quando finirà Ma è bella l'illusione di un momento solo Quella luce che ti abbaglia, anche se si spegnerà Ma allora, a pranzo in una trattoria Scrutando ansiosi il tempo che passava Poi un cinemino, persi in galleria Per qualche bacio che però bastava Di corsa al treno per il tuo ritorno L'ultimo bacio lungo il marciapiede Tanto veloce volò via quel giorno Poco quel tempo da passare assieme Di ritornare forse le giurasti Mentre era ferma, immobile nel pianto Parole perse, so che non tornasti Da quella donna allora amata tanto E tutto è solo un episodio, un giorno Un uscio chiuso che non si aprirà Una partenza che non ha ritorno Come il tempo in questo autunno Che la nebbia scioglierà ♪ Ed io rimasi solo, là, nell'inquietante Atmosfera dell'autunno, che quest'anima ferì