Arrivò Natale senza che ce ne accorgessimo Una mattina uno disse, con sorpresa: ma oggi è Natale La notizia corse di bocca in bocca, lungo la trincea E stupì così tanto il cuore indurito di tutti Che ci mancò per quel giorno la voglia di sparare Gli Ungheresi non attaccarono Qualcuno cominciò un canto sommesso, dapprima Ma che dopo un po' riempì tutta la valle Un oggetto piovve nella nostra trincea Pensammo che fosse una bomba a tempo, Ma era solo un pacco di sigari Rispondemmo con un lancio di cioccolata Qualcuno mise fuori la testa dal parapetto E i cecchini non spararono Spuntarono i visi di alcuni Ungheresi Dissero timide parole in italiano, senza senso, così per parlare Delle mani si tesero Gli ufficiali lasciarono fare Sconvolti essi stessi in questo clima dolce e irreale Per una trincea avanzata, nel secondo anno di guerra Facemmo a gara per scambiarci qualcosa Un po' di vino, della frutta secca, gallette Povere cose, come povero era il nostro Natale E come poveri eravamo tutti noi e loro, in questa guerra da ricchi La tregua durò fino a sera, ma l'indomani i comandi ci sostituirono Assegnando il nostro reparto ad un altro settore E poi sapemmo che anche il comando austriaco aveva fatto altrettanto E fecero bene, perché è sicuro Che non ci saremmo mai più sparati addosso Dopo quella tregua di Natale