L'avevi detto fermo Sul ciglio dell'inverno L'avevi detto piano Nella mia mano E adesso chi lo spiega A quest'estate audace, che non dà pace Che non sei qui e che tutto tace E io non ho pace Scrivimi di pugno tuo La lettera che non hai immaginato mai Affidane gli avverbi, i sostantivi eterni E un punto che non so mettere mai Appaiano le luci dal ventre delle case Nel mio ci brilla un canto che non ha voce Che ti viene a cercare, per strade fatte insieme O in un bicchiere, né mezzo vuoto né mezzo pieno né mezzo infranto Leggimi di pugno tuo La pagina che non ho cancellato mai Difendine gli accenti, salda i legamenti e il punto che non so Non so mettere mai, non so scrivere mai Parlami ancora da lì Leggimi ancora da li Scrivimi ancora da lì