Era grandine d'estate Che picchiava forte in terra Che scoppiava sopra al ferro Di quell'auto come in guerra Quella valle avrebbe amato Per cent'anni e ancora e ancora Le cascate alle sue spalle E ai due lati le alte mura E la barba lì sul viso Senza nessun altro fine Se non somiglianza all'orso Che giurò lui vide Giurò lui vide Era neve che ballava Tra le raffiche del vento Mentre io divento uomo Dietro il vetro con te accanto E fumavamo il mio tabacco Tu rollavi senza il filtro Ti girava il fumo intorno Con le stelle e poco altro E il vino bianco è come mani Sottili ed insicuro E quello rosso è sangue vivo Mani sagge da ascoltare Da ascoltare La tua schiena era una diga Conteneva il mondo intero Dietro abissi di emozioni Alle quali ero straniero