Gente che vaga sola, e ancora Io cerco chissà che persona Infermiere pallide, madri Che pensano ai loro figli, magri Bar che chiudono presto, all'una Riaprono serate alla luna Di amori infiniti, diorami Che durano dodici ore, infami Io solo nel mio letto, bevo Il mio liquido e incerto futuro Viviamo per avere un passato E non per crearci un futuro Legna che ancor non brucia Analizzo, penso e perdo fiducia su Noi tutti che veniamo dal nulla Analfabeti leggiamo "la luna" L'esistenza dell'ignoranza Ci rende tutti professori ma Non sarebbe forse meglio Essere tutti amanti e cultori Io dal mio letto sto a sentire Il mio maturo e sobrio avvenire Così io possa ancor ferire Chiunque dica: "Non so soffrire." Io solo nel mio letto, bevo Il mio liquido e incerto futuro Viviamo per avere un passato E non per crearci un futuro