Vecchio Mendel, tremende vicende Sulle sue spalle la sorte scagliò Non ha più figli e moglie, preghiere in bestemmie A chi glieli tolse si volge il suo grido Dio dei potenti, sbirro dei cieli Schiacci gli inermi, non hai pietà per gli umili Tra i tuoi servi, chiami reietti quelli che annienti E non ti vergogni mai Ma mentre malediceva, sentì una musica e si stupì Menuchim, Menuchim, è un miracolo che tu sia qui Dimmi chi, dimmi chi ti ha insegnato a suonare così Mi imbarcai senza te per l'America, non so perché E oggi tu salvi me Ascolta Israel Vecchio Mendel, guardatelo gente La gioia sorprende l'infelicità Cosa fa, ride e piange, con gli occhi di Giobbe E per chi ha orecchie racconta il prodigio Il mio bambino, solo e deriso, preso per scemo Non è andato incontro a precoce morte Ma sopra i tasti di un pianoforte si è ricordato di sé E questa è la sua canzone, per chi non crede che mi guarì Menuchim, Menuchim, è un miracolo che tu sia qui Dimmi chi, dimmi chi ti ha insegnato a suonare così Mi imbarcai senza te per l'America, non so perché E oggi tu salvi me Menuchim, Menuchim