Quando apri una porta e ti vine a ceracre il silenzio, Ti venisse a mancare la grazia e il respiro di un altro, Se dovessi partire soltanto per dimenticare, E mancare ogni istante per poi rivederlo tornare. Se vincesse la nausea il profumo dei fiori sbocciati, Se potessi combattere il senso dei giorni perduti, Se attraverso le mani potessi parlare di te, Non dovrei più cercare il sapore che adesso non c'è più. Tu dove sei? Come sei? Forse in uno spazio irregolare. Dove sei? Come sei? Tu, dove sei? Come sei? Forse in uno spazio irregolare. Quando il giorno si sveste la notte profuma di te. Se volessi cercarti dovrei farlo dentro di me, E così tu potrai liberarti.