Pioggia, luna e fango, la notte regola Il giorno perso fugge e fuggendo infervora Infervora morali e rende onore a chi ha fatto la storia I maggiori interpreti della memoria Ed ascolto attento l'anziano accanto a me Nel tavolo di legno tra la pida, al chèrti e be Trasformo la modernità in un sogno sublime Chi ha vissuto con orgoglio tra orizzonti e cantine E accetterai le faccende losche Credendo che un uomo di fede possa essere un uomo conforme E crederai alle favole giuste Scoprendo che il marcio non sta nella merda ma sta nelle mosche Ogni tradizione e usanza eterna regola Tagliare il ponte del tempo tornare alla vita di tanti fa Il ricordo e la rabbia sul podio a gioire Come se non ci fosse un domani Brindando alla nostre salute, sudati, ballando e battendo le mani Ogni tuo sorriso rende il tempo qualcosa d'immenso Tu che tagli il sottile filo del mio ordinario schema moderno Ritornare alle nostre radici con slancio sfiorando la normalità E accetterai le faccende losche Credendo che un uomo di fede possa essere un uomo conforme E crederai alle favole giuste Scoprendo che il marcio non sta nella merda ma sta nelle mosche La brezza lungo il fiume ed un fuoco debole Leggende, il Mazapégul e fòli da cantè E mettersi nei panni di chi non vivrà mai questa luna Sotto un cielo che parla da solo e le stelle a darci buona fortuna E accetterai le faccende losche Credendo che un uomo di fede possa essere un uomo conforme E crederai alle favole giuste Scoprendo che il marcio non sta nella merda ma sta nelle mosche E accetterai le faccende losche Credendo che un uomo di fede possa essere un uomo conforme E crederai alle favole giuste Scoprendo che il marcio non sta nella merda ma sta nelle mosche