Non conta che sia un drago, uno spettro, Te stesso riflesso nell'iride Lui alzò la spada nel cielo fino al suo limite Ed urlò in faccia alla bestia: "Tutto per Isabel!" E chiamasi terrore che gli blocca le gambe Il drago di fronte e la sorella alle spalle Vento ululante come onde sulle sponde del dirupo s'infrange Raggi in cielo, spuma di sabbia brillante Agita nell'aria la spada pesante Riflessa capovolta nella rossa pupilla lucente Della bestia non curante, che avanza imponente Lui colpisce le scaglie ma non gli fa niente "Scappa Isy!", fra le lacrime d'addio Lui si volta regalandole un sorriso dal fatal pendio Il drago si solleva Lanciando vortici nell'aria da vero stratega E getta in panico la preda Osserva il giovane dall'alto e si scaglia giù Vene blu cobalto, Joachim non c'è più Grida Isy, grida verso il cielo Come non hai mai gridato prima, bambina mia Alte le fiamme S'alza un fumo nero lungo tutta la valle Le stelle non brillano più Le stelle non brillano più Chi può placarle? Ora che la luna è solamente una falce Che taglia le stelle lassù Che taglia le stelle lassù Nella roccia c'è un nascondiglio Isy ci si scaglia dentro poggiando le spalle al freddo marmo Giusto un palmo dall'artiglio Che il demone di scaglie allunga nell'anfratto con zampe di falco Spacca la roccia calcarea con foga rettile Sibila dai mille denti a file di pettine, s'agita A centimetri dal topo in trappola Lingua biforcuta già tocca la carne candida Isy grida Fomenta l'ira del mietitore che forte la respira La paura ha un preciso sapore, che lo delira Lancia la definitiva ossessiva offensiva Alza la testa gigante spaccando il tetto Libera lo spazio per addentare il pasto e si scaglia giù La testa del drago si solleva e Isy è ancora lì Il mostro si guarda attorno con occhi deboli La punta di una lama che gli passa la carne da dentro Dove le scaglie non crescono Johachim dal ventre: "Il mondo rinasce per noi Isy!" Alte le fiamme S'alza un fumo nero lungo tutta la valle Le stelle non brillano più Le stelle non brillano più Chi può placarle? Ora che la luna è solamente una falce Che taglia le stelle lassù Che taglia le stelle lassù Si oscura la vista. La mia forza sono due occulti dardi adamantini. Si confonde l'udito per il tuono lontano Della casa paterna che respira. Dei duri muscoli i gangli si infiacchiscono, Come bovi canuti alla radura e non più quando e notte. Alle mie spalle splendono due ali