Arriva un giorno in cui la mente s'impalla La fiducia traballa e fatichi a restare a galla E nessuno ti parla, non hai una mano sopra la spalla Guardi la pista che balla mentre ti cali qualcosa che sballa Là c'è un gruppo di uomini fuori luogo Vestiti da terrazza sul duomo e camicie no logo Mentre ti fissano un gorilla ti porta da loro E il più vecchio ti consegna Una mappa scritta con l'oro e dice "Segui il cammino dentro il fosco mattino Nel bosco del vecchio pino un mostro ha nascosto un bottino Il vento gelato spira fra carni ammassate Non c'è una bestia che fiati sopra le fredde cascate Il sentiero fa strada nel muro d'acqua che scende C'è una crepa infilata nella ghiacciata perenne Chi ripudia l'inverno la grande grotta seduce Ma quanto è buio l'inferno per occhi pieni di luce" L'inquadratura sale Oltre il soffitto mostra la mia casa Persa fra le case e reti di strade Vola su verso un cielo che non puoi toccare Resta la sagoma della città infame L'inquadratura sale Oltre il soffitto mostra la mia casa Persa fra le case e reti di strade Vola su verso un cielo che non puoi toccare Resta la sagoma della città infame Muro imbevuto d'acqua esala ferro e rifiuto Scavata da larga pala su terreno battuto Scende una stretta scala dentro il buio assoluto Fino a una larga sala come gola di collo gozzuto Quadri appesi raccontano grandi gesta Sette collane brillano su sette dame senza testa Sette lumi riflessi su sette scudi, Sopra i sette muri a sette volumi sui sette fiumi Disegnati a mosaico sul soffitto in penombra Brivido arcaico nel lungo silenzio a coperta di tomba Laccata fitta in controluce una porta tradisce una scritta "Svegliati dal sonno e vivi per il sogno" La porta s'apre Luce bianca s'aggrappa alla notte ed esce Cresce e scalcia dentro gli occhi nel largo diaframma Finché l'anima s'infiamma Strizza gli occhi che tutto si calma Una forma d'uomo con una maschera grigia S'alza dal trono nella luce e grida "Chi ripudia l'inverno la grande grotta seduce Ma come è buio l'inferno per occhi pieni di luce" L'inquadratura sale Oltre il soffitto mostra la mia casa Persa fra le case e reti di strade Vola su verso un cielo che non puoi toccare Resta la sagoma della città infame L'inquadratura sale Oltre il soffitto mostra la mia casa Persa fra le case e reti di strade Vola su verso un cielo che non puoi toccare Resta la sagoma della città in- Svegliati! Lo stesso letto La stessa testa, il primo occhio aperto Strizzato sul cielo dalla finestra e il sogno Che lento svanisce perdendo pezzi Contro la coscienza che cavalca indomita dentro noi stessi Il ciclo riproduce bave dentro il lavandino Mani nei capelli e sullo specchio smorfie da bambino Prima di uscire di casa conta del quattro Cellulare, portafoglio, le chiavi e il tabacco e via fuori Colazione al bar, lavoro, pranzo al bar E lavoro, spritz al bar routinariamente solo Cena dai miei che non vedo mai Altra sera ad inventarmi modi Per non raccontargli dei miei guai Tavola imbandita, TV che spara luce Madre col Margarita, papà che la seduce Io rido sotto i baffi, il gatto miagola sul tiragraffi Mi fa le fusa con due dolci schiaffi Seduti in cerchio a parlare, finché un fischio sibilato Rompe il lento chiacchiericcio concitato La TV non trasmette più, la mamma non risponde Papà piegato sulle spalle zitto lì di fronte Solleva rapido la testa e con gli occhi girati "Papà, papà, dì qualcosa, ehi" "Chi ripudia l'inverno la grande grotta seduce Ma quanto è buio l'inferno per occhi pieni di luce" L'inquadratura sale Oltre il soffitto mostra la mia casa Persa fra le case e reti di strade Vola su verso un cielo che non puoi toccare Resta la sagoma della città infame L'inquadratura sale Oltre il soffitto mostra la mia casa Persa fra le case e reti di strade Vola su verso un cielo che non puoi toccare Resta la sagoma della città infame