Saranno i tuoi sorrisi a farmi vivere a lungo
A darmi asilo dentro ai nidi ove le spine non pungono
A volte basta un sussurro a darti un sussulto
E il tuo pensiero guarda al vero percependone il fulcro
E tua madre ti bagnò fra le correnti d'acqua chiara
Fra imponenti lave rilucenti d'ossidiana
E i tuoi occhi d'ambra, le notti d'angora
Chiusi nell'abbraccio di chi sai e so che ti ama
Fra idilli e le linee libere e i lidi ti vidi ridere
Vidi riunire in fili infiniti le vite simili
Vidi apparire spire di gigli e lapilli nitidi
E questo tuo bel fiorire alla fine mi incise l'iride
Ehi, ora il mio senso è scolpito
E la linea dei tuoi occhi mi porta all'infinito
Porta il tuo profilo in fiumi di effluvi
Perché dei profumi il vento è bandito (bandito)
Ba-ba-ba-balla e danza
La tua calma calda qui scalda l'aria va
Oltre ogni il limbo, oltre e anche più
Oltre ogni ringhio, oltre ogni (no-no-no-no-no-no)
Vagando in altri cieli vedevi i pianeti ai piedi
Scrutavi fra i veri beni e sceglievi i cieli terreni
E se tu lo volevi ora hai trovato il tuo astro
E io che non volevo e ora non voglio nient'altro, sai
Se fossi in te io non tremerei
E senza te io come farei?
Il tuo cuore è piccolo, piccolo, piccolo, piccolo
Se fossi in te io non tremerei
E senza te io dove sarei?
Batte all'unisono, unisono col mio
Non preoccuparti per me, non sarò mai più triste
Ora ho due soli a illuminare le tratte di Ulisse
Tra trame fisse e fitte saprò resistere
La mia gioia di esistere è la gioia di vederti esistere
Oh, ora tu foglia danzante
La gioia di tuo padre tocca vette alte
Emanavi luce che andò in onde a tutto
Propagando ai bordi un vento forte e asciutto
E la luna che quel giorno sorse circa alle cinque
Era venuta ad ammirare le tue pupille vitree
Sorte indenni da foreste d'erbe
Tre dì prima dell'inizio, di inizio settembre
Riflessa la tua immagine, i magli delle acque diafane
Forte di carne fragile, corpo di foglie d'agave
Già presentivo la gioia prima
Che risaliva la roccia viva
Ehi, non è né storia né fisica
Solo meraviglia ed energia purissima
Ciò che è in comune, ciò che accomuna
L'alba di una vita e l'alba di una civitas
Venne nell'aria nitida, linda come una ninfa
Un tesoro dagli abissi tra i prismi dell'acqua limpida
Tutto le girava in tondo sotto una stella fissa
Lei si presentò al mondo: era Giulietta la bellissima
Se fossi in te io non tremerei
E senza te io come farei?
Il tuo cuore è piccolo, piccolo, piccolo, piccolo
Se fossi in te io non tremerei
E senza te io dove sarei?
Batte all'unisono, unisono col mio
A darmi asilo dentro ai nidi ove le spine non pungono
A volte basta un sussurro a darti un sussulto
E il tuo pensiero guarda al vero percependone il fulcro
E tua madre ti bagnò fra le correnti d'acqua chiara
Fra imponenti lave rilucenti d'ossidiana
E i tuoi occhi d'ambra, le notti d'angora
Chiusi nell'abbraccio di chi sai e so che ti ama
Fra idilli e le linee libere e i lidi ti vidi ridere
Vidi riunire in fili infiniti le vite simili
Vidi apparire spire di gigli e lapilli nitidi
E questo tuo bel fiorire alla fine mi incise l'iride
Ehi, ora il mio senso è scolpito
E la linea dei tuoi occhi mi porta all'infinito
Porta il tuo profilo in fiumi di effluvi
Perché dei profumi il vento è bandito (bandito)
Ba-ba-ba-balla e danza
La tua calma calda qui scalda l'aria va
Oltre ogni il limbo, oltre e anche più
Oltre ogni ringhio, oltre ogni (no-no-no-no-no-no)
Vagando in altri cieli vedevi i pianeti ai piedi
Scrutavi fra i veri beni e sceglievi i cieli terreni
E se tu lo volevi ora hai trovato il tuo astro
E io che non volevo e ora non voglio nient'altro, sai
Se fossi in te io non tremerei
E senza te io come farei?
Il tuo cuore è piccolo, piccolo, piccolo, piccolo
Se fossi in te io non tremerei
E senza te io dove sarei?
Batte all'unisono, unisono col mio
Non preoccuparti per me, non sarò mai più triste
Ora ho due soli a illuminare le tratte di Ulisse
Tra trame fisse e fitte saprò resistere
La mia gioia di esistere è la gioia di vederti esistere
Oh, ora tu foglia danzante
La gioia di tuo padre tocca vette alte
Emanavi luce che andò in onde a tutto
Propagando ai bordi un vento forte e asciutto
E la luna che quel giorno sorse circa alle cinque
Era venuta ad ammirare le tue pupille vitree
Sorte indenni da foreste d'erbe
Tre dì prima dell'inizio, di inizio settembre
Riflessa la tua immagine, i magli delle acque diafane
Forte di carne fragile, corpo di foglie d'agave
Già presentivo la gioia prima
Che risaliva la roccia viva
Ehi, non è né storia né fisica
Solo meraviglia ed energia purissima
Ciò che è in comune, ciò che accomuna
L'alba di una vita e l'alba di una civitas
Venne nell'aria nitida, linda come una ninfa
Un tesoro dagli abissi tra i prismi dell'acqua limpida
Tutto le girava in tondo sotto una stella fissa
Lei si presentò al mondo: era Giulietta la bellissima
Se fossi in te io non tremerei
E senza te io come farei?
Il tuo cuore è piccolo, piccolo, piccolo, piccolo
Se fossi in te io non tremerei
E senza te io dove sarei?
Batte all'unisono, unisono col mio
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