L'arte di Vecchioni non ditemi che è bella Più che un professore mi ricorda una bidella Paolo l'avvocato c'ha la testa grossa Siccome il più stonato canta con la voce bassa Lucio Dalla certo non brillava di bellezza Laddove il mare luccica mi mette la tristezza Poi c'è Giorgio Gaber col becco da civetta Che sotto il suo sarcasmo nasconde la sua spocchia Francesco De Gregori ha fatto pure dischi buoni Ma gli ultimi 28 a me mi rompono i coglioni Nel Regno dei Contorti e Il Principe del Nulla Copiava già Bob Dylan quando stava nella culla E se non siete sazi beccatevi Fossati Che blatera dal pulpito con l'alito dei preti Venditti poveretto uomo gargarismo Arriva Celentano con il suo catechismo Non fidarti mai Dei mostri sacri Non fidarti mai Dei mostri sacri Rino il menestrello in ogni sua canzone Cantava Il Mare Blu, il Vino Rosso e Il Meridione Canta Gli Ubriachi anche il mitico Guccini La sua locomotiva ora si è fermata sui binari Le notti di Bologna adesso son cambiate Il vino costa troppo, le ideologie finite Ci resta Vasco Rossi, che parla da un pc Che non è più il partito, ma lui è partito si Non fidarti mai Dei mostri sacri Non fidarti mai Dei mostri sacri Il nobile De Andrè amava i derelitti Ma non si può criticarlo, bisogna stare zitti Lui che si è battuto contro l'omologazione Ora è il dittatore di ogni cantautore E poi ci siamo noi, orfani dei padri È dura far canzoni senza i mostri sacri Dentro un'osteria, la a sparar cazzate Se questa è la cultura le speranze son finite Non fidarti mai Dei mostri sacri Non fidarti mai Dei mostri sacri Non fidarti mai Dei mostri sacri Non fidarti mai Dei mostri sacri Dei mostri sacri Dei mostri sacri