S'ênn conosciuti a la catena di montaggio Lei, tutta bianca, che spiccava in quel candor Gigi Lamera, ed abitava dietro a Baggio Era il suo nome; ma non era un tipo snob! Scusi, signore:per andare alla toeletta? Scusi, signora, ma rispondere non so" Lei, al lavoro come viene In bicicletta Ma non è fine! La credevo un gran signore Prendeva il treno per non essere da meno Prendeva il treno per sembrare un gran signor! E la rivide, sempre in sede di montaggio Lei tutta bianca, con un fresco cappellin Gigi Lamera, si ricorda Vivo a Baggio Si, vagamente Lei è il ciclista o giù di lì" Macché ciclista Prendo il treno dietro a Baggio! Ed ostentava una cravatta dell'Upìm Voglia gradire questi fiori come omaggio Che fiori sono? Signorina, i hoo fà mi! Prendeva il treno per non essere da meno Prendeva il treno per quel grande, assurdo amor! L'han licenziato, in un bel giorno a fine maggio Che l'han scoperto a tagliar i fiori int'i lamée Tagliare i fiori nelle lamiere Adesso è ottobre, fa già freddo, ma il coraggio Di dirlo in casa, col perché, lui non ce l'ha E col magone che non vuole andare via Gigi, l'è tardi così come ogni mattina Svelto si avvia, con la cartella sotto il braccio Male annodata la cravatta dell'Upim E prende il treno per non essere da meno E piange e ride per quel grande, assurdo amor! Prendeva il treno per non essere da meno Prendeva il treno per quel grande, assurdo amor! E prende il treno per non essere da meno E piange e ride per quel grande, assurdo amor!