E quindi tutto bene, dai, a parte la vita E a parte che persevero a riaprirmi la ferita Con la falce arrugginita, insomma, mi sa che sbaglio A guardare il panorama ci si perde ogni dettaglio Tipo la mappa su cui sono, che mi ha un po' disorientato Che mi ruota sotto i piedi e mi dà il Nord sbagliato E mi manda in direzione dell'Oceano del Passato Ma Orfeo, se vuoi voltarti, puoi girarti quando vuoi Lascia il comando della nave a Capitan Sennodi Poi E nel frattempo gli avvoltoi mi continuano a mangiare Quelle briciole di pane che ho lasciato galleggiare sopra il mare Ma in fondo è meglio: mi fanno ricordare Che il mio di tempo perduto non lo posso ricercare Un granello di sabbia nella clessidra che continua a girare Nel cerchio di mezzo la Luna Nera È un abbaglio o al buio le cose si vedono meglio? Lo so mi sbaglio se mi incaglio nelle rocce ormai sommerse Nell'assenza di radici o in tutte le altre cose perse Nell'esilio dagli amici Nei miei vortici a spirale Che trascinano anche me nel gorgo della solitudine stellare E non avendo un focolare mi succede che non so dove tornare Quindi adesso barra a dritta, si procede Che dietro ormai la costa non si vede E avere fede in qualche stella non lo so se mi conviene Che il vero volto delle cose è al buio che si vede bene Dito medio alle Sirene che mi hanno paralizzato Cantando l'Irrealizzato del ghepardo che non sono mai stato Ho un veliero senza vele che mi porterà Nel centro del caos in mezzo ad ogni possibilità Non è il mestiere mio questo mestiere qua di galleggiare Nel cerchio di mezzo sempre a metà ma sfasato dal centro un po' più in là Seguo il flusso delle onde e vedo il nulla all'orizzonte Seguo il flusso delle onde verso il nulla all'orizzonte