Ti sei nascosta bene Nell'accademia dietro Porta Rudiae Nascosta tra le sedie Col pane fresco, il latte e le ciliegie Sembra ieri Ti nascondevi per non arrossire Tra le pieghe del tuo foulard palestinese E ridevi a quelle circostanze così strane Che metton fuoco alle nostre vite clandestine E vengon fuori le ultime sgualcite mille lire La Montessori, quante cose avrà da raccontare E venne il tempo che mi innamorai Dello sguardo di un passante Mentre gli aeroplani cadono per noi E venne il tempo di abbandonare Freud E di affrontar le mie crisi di panico Ti ho rivista al forno Quarta In una Lecce stanca e un po' borghese Le guance ancor più rosse I cani, un'erba da dimenticare e giá sapevi Cosa dovevamo costruire Soffocare quel desiderio fisso di morire Sorridevi alle mie soluzioni alternative Quelle storie che non ho mai saputo raccontare Scoprivamo di non avere nulla da evitare Che evitare alla fine è un po' come morire E venne il tempo che mi innamorai Nello sguardo di un passante Mentre gli aeroplani cadono per noi E venne il tempo di abbandonare Freud E di togliere la testa di aver culo Almeno siamo in due In due Almeno siamo in due In due ♪ Siamo pesci che non dormono Che sussurrano in via Taranto Siamo quelli che ritardano Ma quando arrivano ripartono Siamo pesci che non dormono Ma si prendono per mano