Vita Vera Mixtape Aspettando la Divina Commedia 20-20 (Sick Luke, Sick Luke) Vado al massimo
Chris Nolan (Yo, Tedua) Erano gli anni '10, yo, stavo giù in strada coi fratelli Disegnando sogni con i pastelli del mio passato fatto a frammenti Come le madonne dei mendicanti sui marciapiedi e Senza l'onere di far contanti col rap, ma già sapevi (Tedua) Andava stretta la provincia, in vetta alla classifica dei miei problemi Senza gratifica alla verifica di ieri Che a scuola entravi fatto o non entravi affatto, cazzo abbiamo fatto? La vita che ho affrontato anestetizzando i pensieri Anzi, volevamo azzerare i problemi ed azzardare a spacciare Per fare conti a sei zeri, ma con i conti grossi O corrompi i poliziotti o pesti i piedi a mafiosi in vetta agli schemi Noi scrittori non siamo certo idonei a certi temi (Lo sai) Ho creduto a mesi alterni alle passioni, a metà atterri, a metà voli L'età afferra dei pattoni che li prendi e voli Ed una sberla se ti centra e segna, è degna di valori E dà insegnamenti, lo schiaffo morale pesta i sentimenti Me l'ha detto Sonny, quando per darseli si dava gli appuntamenti e poi Forse è vero, guardando il cielo se te ne arriva uno dietro Più che figli delle stelle, siamo figli delle sberle anche noi Sai, questa è la mia vita e non di un altro Tutta la fatica che ora ho fatto Spero sia servita So che non è finita Guai se il presente poi giudica il passato Perderà il futuro lungo il tracciato Io non mi volto indietro Ma non scordo chi ero Sulla vita tu mi chiedi consigli Ma io non ho molto da dirti Per ciò che ti toglie, c'ha qualcosa da offrirti Anche quando piove e non ci sono gli sbirri Vengo dalla strada, dal basso di una cassa Se il crimine non paga, lo Stato non incassa E anche se ho detto, "Basta", tutto il resto resta uguale (Tony) Sono passati gli anni, ma non è passato il male Mi son fatto il culo per diventare un b-boy Quando non sei nessuno, puoi diventare chi vuoi Ho scelto il mio futuro e sto meglio da lì in poi Sapete meglio di me che lo faccio meglio di voi Ti spiego come vivo, diretto sull'arrivo Io voglio solo scrivere di ciò che vivo e vivere di ciò che scrivo È tutto ciò per cui respiro e ognuno c'ha il suo Dio Perché ognuno ha la sua croce, questo è il mio E penso a quanto era diverso Eravamo in quattro al parchetto, ora in 4.000 al concerto E non puoi certo far la fine degli altri E puoi fermarti più avanti a fare il conto dei danni, no, no Sai, questa è la mia vita e non di un altro Tutta la fatica che ora ho fatto Spero sia servita So che non è finita Guai se il presente poi giudica il passato Perderà il futuro lungo il tracciato Io non mi volto indietro Ma non scordo chi ero