"Roffe ha un buco sulla testa Una cicatrice dieci centimetri sopra l'occhio destro Sembra che se cada e batta in quel punto muoia sul colpo" Così mi disse Tomas, e così è andata Ma questo è successo tempo dopo Io ormai non abitavo più lì, e nemmeno Tomas Ma lo ricordo bene, Roffe E quel suo sfintere sopra l'occhio destro "Caccia fuori i pensieri come fossero scoregge" Diceva Tomas, e scoppiavamo a ridere ubriachi Ci chiedeva sempre qualche moneta E quando ne avevamo gli allungavamo un paio di birre Alcool Questo era il suo problema Questo è diventato il problema di Tomas Io, io c'ho sempre girato intorno Vivevamo nel quartiere iraniano Tomas si svegliava alle sei con un incubo di otto ore Che lo attendeva al di là della tangenziale Io prendevo il primo autobus diretto in centro Per una birra analcolica nel ristorante dei grandi magazzini Poi percorrevo il tratto di strada ghiacciata Fino alla biblioteca comunale Per i risultati di calcio Sul Corriere Della Sera della settimana precedente Evitavo alcuni posti, ne frequentavo altri Per non dover giustificare un anno Passato sulle spalle di mia madre A collezionare Caballero E a guardare programmi per ragazzi Tutto il santo pomeriggio Di tanta gente non ne so più niente La settimana scorsa mi ha telefonato mia madre Mi ha detto: "Senti Mimì, non è ora che torni a casa E ti trovi un lavoro serio, dico io" Lei non lo sa che nel portafogli Porto ancora un vecchio calendario Sopra c'è segnata una data: 26 dicembre 1986 Quel giorno ho fatto un patto Un giuramento con me stesso Non sarei mai più tornato a casa Tutto qui