ESSERE DI MEDIT Essere di Medit Per nascita e destino che non è Il futuro segnato Ma il passato sfuso E sta alle spalle Guida la sorte alla deriva e a spasso Nell'arco del vento Che cambia d'umore Secondo le ore Avere i canarini sul balcone E muri imbiancati a calce Vedove di ammazzati sotto il sole a picco Avere più dialetti che santi Più altari che sorgenti L'acqua è poca, piovana, prigioniera Nelle cisterne buie Nei pozzi scavati da Abraham Che fece il vagabondo per la divinità che si divise in tre Attaccabrighe e dispari. E poi quando arriva la fine del mondo Siamo tutti a teatro E uno di noi corre a piantare un albero Perché non si sa mai Per guapperia Per ultima scaramanzia. Essere di Medit Perché civiltà e storia Sono venute a vela Sul carro delle onde L'Italia è terra Che si è messa in mezzo con isole e vulcani Chiari di luna e di coltelli Capperi, menta e agnelli E una luce di lacrima negli occhi che brilla Pure al buio Senza cadere. E poi quando arriva la fine del mondo Siamo tutti a teatro E uno di noi corre a piantare un albero E una luce di lacrima negli occhi che brilla Pure al buio Senza cadere.