(Parole e musica di M. Bubola) Vengo dal buio Salgo verso il tuo trono. Vengo dalla ragione Salgo verso il perdono. Dopo mesi di pioggia E di cani ringhianti, Tornano i santi quaggiù Tornano i santi quaggiù. Vengo da Canterbury, Vado verso Santiago. Vengo da Roma A Gerusalemme me ne vado. Dopo mesi di fango E di diavoli erranti, Tornano i santi quaggiù Tornano i santi quaggiù. Non senti un canto che vien da laggiù, Sono api e sono cicale. Gli alberi ridono su quei campi blu perché Tornano i santi quaggiù Tornano i santi quaggiù. Ho veduto i tuoi occhi Come stelle cadenti, Sei passata nel fuoco Tra lame lucenti. Dopo mesi di freddo Sconosciuti rimpianti Tornano i santi quaggiù Tornano i santi quaggiù. Non vedi la gente che balla laggiù, Quel carnevale che viene E quei bambini col naso all'insù perché Tornano i santi quaggiù Tornano i santi quaggiù. Tu dici - Ricordami, amore, di dimenticare! - - Io desidero di te ogni cosa che riesco a ricordare! - Dopo mesi di nebbie Senza niente davanti Tornano i santi quaggiù Tornano i santi quaggiù Tornano i santi quaggiù