In uno spazio bucato che scivola, Ne approfitto per guardarmi Tra mostri di fumo. Di fronte ad un panorama scontato, Il transito di quello che esiste appare Ancora più breve. Un tempo avevo ben chiaro Che la notte fosse amica e rifugio E chiamavo il suo nome. Da questo punto che sbaglierei A chiamare un arrivo, Si vede il dubbio Che ci sfila di fianco. Riporto il segno Di ciò che cede e si affanna. Credevo a tutto senza vedere niente.