Mio padre è nato in guerra Domani ne fa ottanta, e ancora zapperà la terra Mi dice che tra poco qua è il mio turno Che Barbera e Bonarda danno Gutturnio Io invece ero finito dove il tempo non esiste In un tropico distopico un po' triste Era un maggio di Macondo prima dell'apocalisse Il saggio del villaggio un po' temeva quell'eclissi Era uno sciamano che curava il male La forza ancestrale di Tupac Amaru Nella voce il fuoco vivo di un dolore secolare Le pupille due diamanti dal Suriname Scrutavano la furia di quel temporale Noi su una barca in legno in impennata in alto mare Pregare in una lingua sconosciuta un Dio balordo L'oceano che ruggiva ma siamo rimasti a bordo La vita e la morte stanno insieme certe volte Come quando ci amavamo sotto i suoni di un fucile In un posto senza cuore dove pure dio sparava Dove pure un saggio uccide Mio padre è nato in guerra Domani ne fa ottanta, e ancora zapperà la terra Mi dice che tra poco qua è il mio turno Che Barbera e Bonarda danno Gutturnio Io invece ero finito fino ai piedi degli Urali In una steppa criminale a meno trenta Anime di ghiaccio e Volga, ballavano sul Volga Al ritmo di canzoni che parlavano di prigioni nella tundra Con mio fratello Dima bere fino alla mattina Finché non esplode il cranio, impoveriti come Uranio Poi vivere i Segreti di un palazzo decadente Un quadro di Picasso fatto in olio su cemento Stasera Dima scappa fino ad Astana, Kazakistan Piuttosto che passare il pomeriggio A sparare a suo cugino a Zaporizhzhia Ahi, fratello mio, com'è sparir di maggio Con qualche rublo in tasca, forse basterà il coraggio Sperando che la babushka resista un altro anno Che ti aspetti al tuo ritorno da disertore eroe Meglio che morto da killer nel 2022