La notte è una botte che inghiotte, Con la gola viola ti beve e ti scola E da sola non basta a prender la costa di un nuovo mattino, Ci vuole del vino E con remote speranze recai nelle stanze di leve e bottoni le mie conclusioni E unanime sorte ebbi dalla corte: condannato a morte Romba una samba di spari di piombo al di fuori sull'aia innaffiata di porpora E nascono fiori di rabbia ed erba di fuoco che mi garbano poco Nelle mie ore la penna che scivola, inchiostro che rivola giù nella terra battuta Da mute d'insetti e famiglie di ratti si diventa matti E fui così rinchiuso qui a mangiar della polvere sul pavimento di un carcere Solo coi pensieri miei E ditemi almen l'utilità di questa follia, di tanto sangue la scia Dipingono strade gli eroi, per la libertà e per noi Ska! Non è per me che lo dico, è ad ogni mio amico che corre il pensiero E a tutti i miei cari, il destino sì amaro mi ha tolto da loro, ma io non dispero L'umidità è un cuscino, un vestito di fino tessuto che ormai si è attaccato E non basterà il tempo di una vita per toglierlo via dalla pelle mia E fui così rinchiuso qui a mangiar della polvere sul pavimento di un carcere Solo coi pensieri miei E ditemi almeno l'utilità di questa follia, di tanto sangue la scia Dipingono strade gli eroi, per la libertà e per noi Non basta il ricordo che ho nella testa di ciò che al di fuori, di fuori mi resta E non bastano i fuochi di mille illusioni qui dentro, nelle mie prigioni Qui dentro, nelle mie prigioni Go!