Ci sono carte di terre nel pensiero, terre promesse Ma non ancora scoperte o visitate Non saprei né tracciare una rotta né fissare un incontro per Partire, lasciare, tornare Alle volte mi basta uno sguardo, nel bel mezzo di un paesaggio Dentro a un pezzo di città, per decidere e partire Alle volte mi basta un assaggio di un qualcosa dentro a un bar Nei confini del mio impero, nell'approdo che ogni giorno Spero, che se c'è un inferno è già qui Tra le cose che ancora noi non ci diciamo Chiedo di esser l'ultimo ad arrendermi E lo so che è rischioso, ma non ci annoiamo Ci sono modi per non soffrire, modi per dimenticare Le mille e una notte, le anomalie del destino E quanti sogni che sanno di abbracci e di morbidi paesaggi Che continui a fissare fino a non vedere che Troppe porte si chiudono in faccia e non è una giornataccia È una fredda malattia che formiamo stando insieme Tutto è inutile e tutto continua, è una corrente che ci inquina Da inghiottire per capire, da inseguire e confessare Spero, che se c'è un inferno è già qui Tra le cose che ancora noi non ci diciamo Chiedo di esser l'ultimo ad arrendermi E lo so che è rischioso, ma non ci annoiamo Spero, che se c'è un inferno è già qui Tra le cose che ancora noi non ci diciamo Chiedo di esser l'ultimo ad arrendermi E lo so che è rischioso, ma non ci annoiamo